Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano ha subito delle modifiche significative con la recente approvazione della Commissione Europea e l’introduzione delle agevolazioni per l’Industria 5.0.
Il PNRR italiano ora comprende 66 riforme, 7 in più rispetto al piano originario, e 150 investimenti per un totale di 194,4 miliardi di euro.
Tra le modifiche più rilevanti, spicca l’inclusione del Piano Transizione Industria 5.0, che metterà a disposizione 6,3 miliardi di euro a valere sul Piano RePowerEU per incentivare la transizione energetica dei processi produttivi verso un modello di produzione efficiente dal punto di vista energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili.
I 6,3 miliardi di euro, stanziati prevalentemente per il biennio 2024-2025, andranno a sommarsi ai fondi già previsti per il
Piano Transizione 4.0. Se da un lato l’ormai “vecchio piano” continuerà a sostenere gli investimenti delle imprese nell’acquisto di beni 4.0, il “nuovo piano” prevederà incentivi in un’ottica green: risparmio energetico e miglioramento dell’efficienza energetica.
Il Piano Transizione Industria 5.0, così come le nuove agevolazioni previste dalla riforma del PNRR,
dovranno essere attuate tramite appositi decreti e provvedimenti di prossima pubblicazione.
Le agevolazioni dedicate all’Industria 5.0 con lo scopo di accompagnare le imprese nel processo di transizione, sono distribuiti come crediti d'imposta.
Si tratta di tre crediti che vanno ad agevolare le spese sostenute dalle imprese che investono in tre tipologie di attività tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.
Si tratta di un credito d’imposta fino al 40% delle spese sostenute per l’acquisto di beni strumentali 4.0 materiali e immateriali ma che, a differenza del “vecchio piano”, sono mirati all’efficienza energetica o risparmio energetico.
Infatti, le aliquote di beneficio più elevate spetteranno alle imprese che dimostreranno:
oppure
Per essere ammissibili al beneficio fiscale, i progetti dovranno ottenere una certificazione “ex ante” da un valutatore indipendente che attesti la conformità del progetto ai criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo totale di energia.
Successivamente, una seconda certificazione “ex post” dovrà attestare l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità con quanto riportato nella certificazione “ex ante”.
Per gestire le certificazioni e facilitare l’analisi dei dati, sarà sviluppata una piattaforma informatica apposita.
Si tratta di un credito d’imposta per agevolare le spese sostenute per formare il personale nell’acquisizione delle competenze necessarie per la transizione verde delle imprese.
Sempre nell’ambito del Piano Transizione Industria 5.0, sarà agevolato con un credito d’imposta anche l’acquisto di impianti di autoproduzione/autoconsumo di energia rinnovabile (ad esclusione delle biomasse).
In aggiunta a queste agevolazioni, il PNRR destina altri quasi 6 miliardi a favore delle imprese per investimenti inerenti al fotovoltaico, l’agrisolare, contratti di sviluppo per filiere strategiche per la transizione green, per la filiera del settore agricolo e altre filiere.
Sono previsti 320 milioni di euro per contributi a fondo perduto fino al 50% destinati alle PMI che acquistano sistemi e tecnologie digitali per la produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo e l’accumulo di energia.
Sono previsti 2 miliardi di euro per supportare le filiere nei processi produttivi strategici e nella sostenibilità ambientale.
Sono previsti 500 milioni di euro per Contratti di sviluppo di altre filiere, non classificate come green, probabilmente riferiti ai Contratti di sviluppo ambientali.
Sono previsti 2 miliardi di euro per i Contratti di filiera per imprese agricole ed agroindustriali.
L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto fino al 60% nelle regioni meno sviluppate e fino al 50% nelle altre regioni d’Italia.
Al momento non è stato specificato se lo stanziamento è destinato alle imprese escluse dal precedente bando che prevedeva un contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato per investimenti in macchinari e software, di importo compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro, anche per le grandi imprese.
Sono previsti 850 milioni di euro per il rifinanziamento del Bando agrisolare, che prevedeva un contributo a fondo perduto dal 30% all’80% in base alla tipologia di azienda ed alla potenza dell’impianto fotovoltaico, fino ad un massimo di spesa di 2,3 milioni di euro.
Piccole medie imprese (PMI) e grandi imprese (GI) che
Questo bando offre un'opportunità di crescita sostenibile per le imprese,
contribuendo a migliorare l'efficienza energetica e l'uso di energie rinnovabili.
Maggio 2024
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